L’OMS ha emanato nuove linee guida evidence based per condizioni specificamente connesse con i principali fattori di stress, come eventi potenzialmente traumatici (coinvolgimento in incidenti gravi, conflitti armati, violenza di genere) e perdite importanti. Il documento – fortemente richiesto da quando nel 2009 la stessa Oms aveva lanciato il programma “Mental Health Gap Action” (mhGAP), volto a migliorare l’accesso agli interventi di salute mentale e da allora usato in più di 50 Paesi in tutto il mondo (specie a basso e medio reddito) – si estende oltre il disturbo post-traumatico da stress (Ptsd) per affrontare i sintomi nel primo mese dopo l’esposizione allo stress (sintomi acuti di stress traumatico, insonnia, enuresi, dissociazione, iperventilazione) e il lutto in assenza di un evidente disturbo mentale.
Ecco in sintesi tutte le raccomandazioni, di cui si punta all’integrazione anche nelle cure primarie. Per i sintomi da stress acuto (un mese dopo l’esposizione), nel caso di intrusione, evitamento, ipereccitazione va considerata una terapia cognitivo-comportamentale focalizzata sul trauma (Tf-Cbt) mentre non vanno prescritti antidepressivi e benzodiazepine, sia negli adulti che nei bambini; l’insonnia va gestita con tecniche di rilassamento; l’enuresi secondaria non organica necessita di semplici interventi comportamentali e counselling con i genitori. Il Ptsd può essere superato mediante tecniche di terapia cognitivo-comportamentale (Cbt-T), psicoterapia Emdr (desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) o metodi di stress management; da evitare la prescrizione di antidepressivi a bambini e adolescenti.
L’Ordine organizzerà prossimamente una iniziativa su questo.